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Sintesi finale

Nel corso di questo blog, parte di una serie di indagini sulla “cosa artificiale”, ci si è soffermati su che cos’è l’impollinazione artificiale . Partendo dalla “cosa” naturale, si è poi passati a definire quali sono i suoi elementi artificiali, cioè realizzati dall’uomo in sostituzione ai materiali, alle funzioni e alle forme della natura ; e si è iniziato a ragionare sui termini in più lingue , tutti più o meno simili. Dal ragionamento sulle parole, sono stati anche definiti una mappa concettuale e un insieme di parole e concetti legati all’impollinazione artificiale. Questo è un argomento che viene tenuto in gran contro dalla comunità scientifica e raccontato dalla stampa ; anche la fiction  ruota, nei modi più vari e inaspettati, attorno al tema, che viene visto spesso in chiave fantascientifica in libri , film , e fumetti , mentre è preso più metaforicamente nella musica . Sotto un punto di vista più scientifico e quantitativo, è stato essenziale definire innanzitutto quali

Le metafore dell’impollinazione artificiale

L’impollinazione viene spesso associata, oltre che all’atto di fecondazione in altre specie, non ultima quella animale, e quindi alla procreazione, anche alla generazione di nuove idee: appunto come un fiore viene impollinato e diventa fecondo, dando alla luce frutti e semi, così un’idea può contaminare una mente fertile. L’impollinazione viene poi utilizzata, nei termini di quella incrociata, come metafora per contaminazioni con un “lieto fine”: ricordiamo l’album Pollinator  dei Blondie, dove il titolo indica proprio le contaminazioni stilistiche dei grandi artisti che hanno collaborato al disco; un altro esempio di metafora dal mondo della musica è il brano sinfonico del gruppo inglese Muse pubblicato nell’album The Resistance , intitolato Exogenesis: Symphony part II (Cross–Pollination).  Le tre parti di questa sinfonia, composta dal frontman Matt Bellamy e che fa ampio uso di strumenti orchestrali – in netto contrasto con lo stile alternative rock  della band – raccontano l’esoge

Abecedario illustrato dell’impollinazione artificiale

A Ape B Betula L. C Coevoluzione di piante e animali D Drone E Edmond Albius F Fecondazione G Gameti H Frasi H (Fitofarmaci) I Idrogama o Idrofila (Impollinazione) L Lobelia M Monade N Naturale O Ornitogama (Impollinazione) P Polline Q Quantità di polline per area R Raccolta S Stigma T Tetrade U Uomo V Vaniglia Z Zoogama (Impollinazione)

Gli utilizzatori dell’impollinazione artificiale

I principali utilizzatori dell’impollinazione artificiale sono botanici, che hanno così modo di creare nuove specie ibride, specie a scopo ornamentale o cosmetico (basta inoltrarsi in fiere e riviste vivaistiche per accorgersi della pletora di varietà create ogni anno), e nelle industrie agricole , dove spesso viene adoperata per consentire la produzione di prodotti ortofrutticoli e spezie.

I brevetti dell’impollinazione artificiale

Il brevetto legato all’impollinazione artificiale più datato che è stato possibile reperire nell’ambito di questa ricerca riporta il codice  US2324801A : Datato 6 luglio 1942, descrive un sistema di distribuzione del polline fra più piante o alberi, specialmente nella distribuzione degli alberi di nocciole. Il brevetto successivo, del 5 marzo 1964, riporta un sistema di distribuzione per filari, pensato per i pomodori coltivati in serra ( US3286403A ): Il più recente è invece stato presentato il 21 gennaio 2017 (poco più di un anno fa) in Cina, presentando un apparato per l’impollinazione delle Peonie (uso cosmetico) con il codice  CN206586117U

I modelli dell’impollinazione artificiale

Poiché non sarebbe corretto parlare di “modelli di impollinazione artificiale”, in quanto questa rappresenta al più una tecnica o una tecnologia, si citeranno alcuni modelli di macchinari che vengono impiegati nella sua esecuzione.  L’impollinazione artificiale è spesso costituita da due fasi distinte: la raccolta  del polline e la distribuzione  dello stesso, fecondando di fatto il fiore. Nella prima fase, è possibile utilizzare un macchinario come AspiraPollineMini2  predisposta per la raccolta del polline a 2 operatori. Indicata per chi vuol raccogliere il proprio polline nella proporia azienda (fino a 130 g/ora), è caratterizzata da grande maneggevolezza (solo 9 kg), ed è facile da trasportare grazie alle 2 ruote ed ai piedi telescopici richiudibili. ll polline raccolto si può conservare a 4°C per 4–5 giorni per effettuare l’impollinazione nei giorni immediatamente successivi alla raccolta, mentre per periodi più lunghi può essere conservato a -18°C per più anni e può essere

I luoghi dell’impollinazione artificiale

Nonostante l’impollinazione artificiale venga eseguita, più o meno necessariamente, in tutto il globo, è bene ricordare alcuni luoghi più di altri, per la loro importanza storica, industriale o ambientale. La Réunion , dove Edmond Albius mise a punto la tecnica di impollinazione artificiale manuale più utilizzata al mondo, per la produzione della vaniglia; Il Belgio, patria di numerosi botanici come Charles Morren, e la Moravia , terra natia di Gregor Mendel , botanico ceco di lingua tedesca, precursore della genetica; e in generale, i paesi nord europei; La Cina, dove la scarsità crescente di impollinatori naturali come le api e la sempre maggiore richiesta di cibo per una popolazione che lievita dal punto di vista demografico, richiede l’indispensabile intervento dell’uomo per eseguire l’impollinazione artificiale manuale di alberi da frutto come meli e peri, come si legge in questo articolo e in tutta la documentazione scientifica derivante dal paese asiatico – con ripercussi