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I numeri dell’impollinazione artificiale. Dimensioni, grandezze fisiche, e specifiche

Immagine al microscopio elettronico: visibili pollini di girasole (Helianthus annuus, in colore rosa), campanelle (Ipomoea purpurea, in verde chiaro, grandi), Sidalcea malviflora (in giallo), giglio (Lilium auratum, in verde scuro), primarosa (Oenothera fruticosa, in rosso) e ricino (Ricinus communis, in verde chiaro, piccoli). Wikipedia

5–250 µm: le dimensioni del singolo grano di polline
64–10 000: il numero di granuli pollinici prodotti in ogni sacca pollinica (valori di riferimento: Malva L.—impollinazione entomofila—e Betula L.—impollinazione anemofila)
3: il numero di cellule apolidi di cui il polline è composto
2 ore/ha: la velocità di impollinazione artificiale meccanizzata (distribuzione 12 l/ha di sospensione)
600 g: la quantità di polline necessaria a fecondare la superficie di un ettaro (con densità di 500 piante/ha)
12 g/l: la concentrazione di polline in sospensione acquosa
90% caduta petali: la fase fenologica in cui è più spesso effettuata l'impollinazione artificiale

Morfologia del polline nelle Angiosperme
1 granulo: Monadi
2 granuli a gruppo: Diadi
4 granuli a gruppo: Tetradi
> 4 — granuli raggruppati in massule: Poliadi




Polline (2017). Wikipedia. Consultabile su https://it.wikipedia.org/wiki/Polline (27/12/17)

Tacconi, G. et al (2012). Confronto fra i diversi sistemi di impollinazione nel cuneese. Consultabile su http://multidata.multiwire.net/upload/CresoRicerca/gesnew/CresoRicerca_1186emb_02.pdf (27/12/17)

Mburu, J et al. (2006). Economic Valuation of Pollination Services: Review of Methods. Roma: Food and Agriculture Association of the United Nations. Consultabile su http://www.fao.org/fileadmin/templates/agphome/documents/Biodiversity-pollination/econvaluepoll1.pdf (05/12/17)

Yuan, G et al (2016). Fruit Tree Pollination Technology and Industrialization in China, in Emerson, D. C. ed. (2016) Beekeeping and Bee Conservation. Advances in research. InTech Open. DOI: 10.5772/61424

Pettis, J. S. (2013), Crop Pollination Exposes Honey Bees to Pesticides Which Alters Their Susceptibility to the Gut Pathogen Nosema ceranae. DOI: 10.1371/journal.pone.0070182

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I materiali, le forme e le funzioni sostitutive nell’impollinazione artificiale

Come si è visto , l’elemento artificiale nell’impollinazione è quello che ha a che vedere con il vettore, e non con l’oggetto; in natura, questi sono diversi a seconda delle specie. L’ impollinazione anemogama  affida al caso l’arrivo del polline, in quanto utilizza come mezzo di dispersione il vento. La pianta produce un’enorme quantità di polline e ciò avviene con una grande perdita di cellule; si affidano a questo metodo sia piante erbacee (graminacee e urticacee) sia piante arboree (pioppi, querce, faggi). Data la natura altamente casuale e imprevedibile che sfrutta questo vettore, le piante si sono evolute in modo tale da aumentare al massimo le probabilità di impollinazione, ad esempio con geometrie particolari che permettono allo stigma di catturare più polline possibile o fornendo quest’ultimo di appendici tali da poter sfruttare al meglio il trasporto aereo. [1] L’ impollinazione idrogama  interessa esclusivamente (ma non integralmente) le piante acquatiche. Qui si trovan

Abecedario illustrato dell’impollinazione artificiale

A Ape B Betula L. C Coevoluzione di piante e animali D Drone E Edmond Albius F Fecondazione G Gameti H Frasi H (Fitofarmaci) I Idrogama o Idrofila (Impollinazione) L Lobelia M Monade N Naturale O Ornitogama (Impollinazione) P Polline Q Quantità di polline per area R Raccolta S Stigma T Tetrade U Uomo V Vaniglia Z Zoogama (Impollinazione)

Mappa concettuale

Una prima mappa concettuale sul concetto di “impollinazione artificiale”.